dell'Antica Zecca di Lucca
Tremisse di Astolfo
Tremisse di Astolfo

Tremisse di Astolfo

Descrizione

La mancanza di una legislazione fu la prima causa per cui i Longobardi non coniarono subito moneta propria. È con l’Editto di Rotari, il più importante documento giuridico dell’epoca longobarda che inizia un vero e proprio ordinamento legale. -“Se qualcuno contrassegna l’oro o fabbrica moneta senza ordine del Re, gli si tagli la mano”-, così recitava la legge n° 242 di quell’Editto da qui si evince che la fabbricazione di moneta era monopolio del Re, la coniazione era affidata ad un ristretto numero di regie zecche tra cui Lucca. Il Tremisse, era l’unico tipo di circolante conosciuto e il Re non si curò di utilizzarlo per agevolare gli scambi, ma solo per trarne forti profitti personali -“piuttosto un patrimonio da godere, che un popolo da governare con imposte e servizi regolari”-. Molte e di varia foggia pur mantenendo lo stesso modulo, furono le emissioni del Tremisse della zecca Lucchese. Molte le testimonianze dell’influenza longobarda nel territorio, l’architettura, l’artigianato e nell’uso quotidiano delle parole di quel popolo, che sceso dal nord come invasore, s’insediò in questa terra per rimanervi definitivamente.

Misure: diametro mm. 16

Periodo: Secolo VIII